DOUSSIÉ

16 Luglio 2020

Nome commerciale: Doussié Nome botanico: Afzelia spp., Afzelia africana Smith Area di provenienza:  Foresta tropicale Africana, dal Senegal all’Angola al Mozambico alla Tanzania Caratteristiche dei fusti: L’albero raggiunge notevoli dimensioni con altezza fino a 40 m e diametro a petto d’uomo di 1.20 m Aspetto: Durame bruno dorato o rossastro, alburno bianco giallognolo nettamente differenziato Tessitura: Grossolana Fibratura: Spesso intrecciata Massa Volumica al 12%: 700-1.000 kg/mc Ritiro: Basso Ritiro specifico: 0.17 Stabilità dimensionale: ***** Molto Stabile Durezza alla penetrazione Brinnell: *****Elevata Durabilità: Buona per il durame, scarsa per l’alburno Ossidazione: Elevata Verniciatura: Non problematica Altre caratteristiche: Può contenere inclusioni minerali e polveri di colore variabile dal biancastro al giallo limone (silicio). La lavorazione può essere impegnativa poiché i ferri subiscono una rapida smussatura Fonti Il Parquet dal progetto alla posa in opera (A.I.P.P.L. – F.L.A.) Antologia del legno (Guglielmo Giordano)

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Mercato europeo del parquet 2019 e prospettive future

22 Giugno 2020

Ecco i consumi totali del parquet in Europa, aggiornati al 2019, dopo che il 2018 aveva segnato una leggera contrazione. A fornire i dati, la  Federazione Europea del Parquet (FEP) su indicazione delle aziende associate e delle associazioni nazionali. I numeri dicono che, nel 2019, c’è stato un aumento dell’1,2% sul mercato europeo globale rispetto al 2018. Il 2018, a sua volta, ha visto una contrazione del mercato inferiore all’1% rispetto al 2017. Come sempre, però, i risultati mostrano alcune variazioni da Paese a Paese. Il miglioramento del mercato è dovuto principalmente al consumo di parquet osservato in Germania, Polonia, Francia e Italia. Mentre la Scandinavia sta segnando un calo. La produzione nel territorio FEP ha superato i 78 milioni di metri quadrati La produzione nel territorio FEP è cresciuta dell’1,6% e ha superato la soglia di 78 milioni di metri quadrati. È importante notare che, a partire dal 2007, i dati di produzione e consumo per l’Italia sono stati rivisti secondo il nuovo metodo utilizzato dalla Federazione nazionale italiana – Federlegno Arredo. La produzione europea al di fuori dei Paesi FEP è stimata in 14,2 milioni di metri quadrati, di cui 8,7 milioni prodotti nei Paesi dell’UE e 5,5 milioni di metri quadrati nei Paesi extra UE. La produzione totale nel territorio FEP è aumentata dell’1,6% con un volume di 78.003.330 di metri quadrati. Il dato tiene conto della produzione totale in Europa (Paesi FEP + Paesi non FEP in Europa) e implica che la produzione 2019 totale è aumentata leggermente, dello 0,7% e ha superato i 92 milioni di metri quadrati. I consumi nell’area FEP sono aumentati dell’1,2% Confrontando 2018 e 2019, i consumi nell’area FEP sono aumentati dell’1,2%, raggiungendo gli 81.766.700 metri quadrati rispetto agli 80.827.900 metri quadrati dell’anno precedente. Multistrato al primo posto in classifica per produzione La produzione totale di parquet per tipologia, nel 2019, rimane stabile come rivelato dal 2010 in poi. Il multistrato risulta al primo posto in classifica con l’83% (rispetto all’82% nel 2018), seguito dal massiccio (incluso lamparquet) con il 16% (rispetto al 17% nel 2018) e dal mosaico che con il suo 1% resta stabile. La Polonia guida la produzione di parquet con il 16,86% Le cifre relative alla produzione assoluta per Paese ci dicono che è la Polonia a mantenere una posizione di vertice, con il 16,86%. La Svezia si colloca al secondo posto, con il 14,50%. Segue l’Austria, con il 12,45%. Mentre la Germania si trova al quarto posto, con l’11,25%. Italia al terzo posto, con il 10,57%, per consumi In termini di consumo per Paese, la Germania rafforza la sua prima posizione con il 21,08%. La Francia è al 10,60% e l’Italia al 10,57%. La Svezia, con il 10,07%, ottiene il quarto posto. L’Austria, con l’8,04% mantiene la sua quinta posizione mentre seguono il Nordic Cluster (Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia e Islanda), con il 7,21%; la Svizzera, con il 7,02%; e la Spagna, con il 7,02%. Nell’area FEP il consumo pro capite di parquet resta stabile a 0,19 metri quadrati Per quanto riguarda il consumo pro capite di parquet, la Svezia mantiene il primo posto, con 0,80 […]

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QUALI CARATTERISTICHE DEVE AVERE UN SUPPORTO PER LA POSA FLOTTANTE? 

22 Maggio 2020

QUALI CARATTERISTICHE DEVE AVERE UN SUPPORTO PER LA POSA FLOTTANTE? Il supporto di posa per i parquet flottanti non necessita di tutti i requisiti richiesti per la posa incollata, ma deve avere adeguate caratteristiche di: Resistenza alla compressione Planarità Quota coerente alle pavimentazioni adiacenti Umidità I vantaggi di una buona progettazione La posa flottante in molti casi ci consente, con un’opportuna valutazione e/o progettazione, di modificare le prestazioni termiche o acustiche del nostro sistema pavimento e di sopperire a un eventuale problema di umidità. Come? Con un’idonea scelta del materassino sottopavimento che, a seconda dei casi, può avere caratteristiche di: Capacità di compensazione per piccoli dislivelli nella vecchia pavimentazione sottostante Isolamento acustico per rumori da riverbero interno ai locali Isolamento acustico per rumori verso/dal piano sottostante Bassa conducibilità termica (in caso di posa su un supporto particolarmente freddo non isolato) Alta conducibilità termica (in caso di posa su impianto radiante) Funzione di barriera vapore o freno al vapore (per garantire e tutelare il parquet dall’eventuale umidità residua o di risalita) L’importanza delle norme Per operare secondo la regola d’arte è utile, comunque, conoscere sempre le indicazioni delle norme sulle caratteristiche dei massetti per pavimenti in legno UNI 11371:2017 e UNI 11368:2021 sui requisiti del parquet posato flottante.

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AIPPL ACADEMY 2020 – 1° GIORNATA FORMATIVA

20 Maggio 2020

AIPPL ACADEMY 2020 – 1° GIORNATA FORMATIVA RIMINI – 12 GIUGNO DALLE ORE 9.00 ALLE ORE 18.00 CORSO TECNICO-FORMATIVO SU MASSETTI PER PAVIMENTAZIONI IN LEGNO: COME VERIFICARNE L’IDONEITÁ SCARICA IL PROGRAMMA ADESIONI ENTRO IL 5 GIUGNO Informazioni utili per la partecipazione: L’incontro si terrà in una sala ad ampia capienza nel rispetto del distanziamento tra i partecipanti, secondo quanto previsto dai protocolli sanitari Il pranzo sarà servito al tavolo (no buffet) Per gli spostamenti all’interno della struttura alberghiera è richiesto l’uso della mascherina. Chiediamo a tutti collaborazione per accedere agli spazi condivisi già muniti di potrezione individuale Nel corso della giornata sono previsti interventi di presentazione da parte di aziende sponsor SCARICA LA SCHEDA D’ISCRIZIONE Nota bene La partecipazione è gratuita per gli associati AIPPL e a pagamento per i non soci (150,00 euro + iva a giornata). Le presentazioni saranno disponibili a fine evento, per i soci, nella parte privata del sito.

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POSSO METTERE IL PARQUET IN BAGNO E IN CUCINA?

13 Maggio 2020

POSSO METTERE IL PARQUET IN BAGNO E IN CUCINA? Sempre più persone, che pianificano la scelta del pavimento in legno nella loro abitazione, vorrebbero che il parquet entrasse in continuità in tutta la loro casa, compresi ambienti – affatto marginali – come cucina e bagno. L’architettura contemporanea li considera luoghi sempre più centrali della casa. Sono ambienti da personalizzare, arredare, esaltare con abbinamenti di materiali che, alla naturalezza, aggiungano un tocco di design. Vecchi retaggi e nuove prospettive La spinta verso la contemporaneità viene però spesso frenata da convinzioni – di fatto ormai superate – secondo cui, in alcuni ambienti, causa umidità, vapori e microclima interno, la posa del parquet sarebbe sconsigliata. Ma non è così. Cerchiamo dunque di sfatare falsi miti. I dubbi più frequenti «Se cade acqua a terra il parquet si rovina?», «Il parquet è un pavimento pratico? Facile da gestire?», «Posso pulirlo e igienizzarlo?». Sono solo alcune delle domande più frequenti che i clienti rivolgono ai parchettisti o ai professionisti del parquet quando immaginano di posare questo tipo di pavimento, soprattutto in cucina e in bagno. La risposta è: il parquet non ha limiti e garantisce ottime performance in tutti gli ambienti. Bisognerebbe sceglierlo perché offre una serie di vantaggi: Non teme acqua e umidità Offre un rivestimento senza fughe Garantisce “zero interruzioni” tra i pavimenti dei diversi ambienti È pratico e igienico È elegante e raffinato Parquet sempre ok Partiamo dalla possibile caduta di gocce d’acqua sul parquet, magari mentre si esce dalla doccia o dalla vasca, oppure in cucina, quando si lavano le stoviglie. Il pavimento in legno è protetto e rivestito da speciali finiture, strati di vernice o impregnazione di oli, che lo rendono idrorepellente e pratico da utilizzare. È perfettamente in grado, dunque, di “resistere” all’acqua. L’unica accortezza è asciugare le gocce con un panno morbido di cotone. E a proposito di umidità? A differenza dell’acqua, l’umidità potrebbe nascondere insidie maggiori, in quanto invisibile e latente. Ma anche in questo caso, basterà adottare piccole precauzioni e accorgimenti. Una buona abitudine, per esempio, è arieggiare i locali al termine di una doccia o un bagno, oppure in cucina dopo aver utilizzato forni e fornelli. Il parquet in bagno e cucina, inoltre, è semplice da manutenere. Per pulirlo bastano un semplice panno in microfibra e il giusto detergente. Nulla a che vedere con i rivestimenti in cui sono presenti i giunti cementizi (le cosiddette fughe) che nel tempo si anneriscono e si svuotano, diventando rifugio di sporco e muffa. E in ultimo…il parquet è elegante e raffinato, come solo lui sa essere. Si tratta del miglior materiale naturale che si possa posare in bagno e cucina. Con le sue straordinarie capacità di adattarsi ai complementi d’arredo, saprà enfatizzare qualsiasi stile si voglia realizzare. Buon parquet a tutti!

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FACCIAMO CHIAREZZA SULLE TIPOLOGIE DI POSA

23 Aprile 2020

FACCIAMO CHIAREZZA SULLE TIPOLOGIE DI POSA Quando il parchettista affianca e guida il cliente nella scelta di un pavimento in legno, spesso deve rispondere al quesito: «Qual è la migliore tipologia di posa per questo lavoro?». Un dato è certo. Prima di individuare le dimensioni degli elementi in legno che costituiranno la pavimentazione e la successiva scelta della geometria di posa bisogna capire la tipologia di posa. Posa flottante, incollata, chiodata/avvitata Le principali tipologie di posa sono: Posa flottante (o galleggiante) Posa mediante incollaggio Posa mediante chiodatura/avvitatura Partiamo dal piano di posa Prima di approfondire le varie tipologie di posa è importante verificare i requisiti che assolutamente deve avere il piano di posa per poter procedere con la messa in opera rispetto alla tipologia scelta. Per piano di posa si intende la superficie sulla quale, con diverse metodologie, vengono applicati gli elementi in legno che costituiscono la pavimentazione finita come per esempio: un massetto cementizio o in anidrite, un precedente pavimento in ceramica, in marmo o in parquet, ecc. Posa flottante Il parquet è un’unica superficie di legno semplicemente appoggiata al piano di posa e viene realizzata con elementi muniti di incastro maschio/femmina o a mezzo di qualsiasi meccanismo che ne assicuri l’accostamento degli elementi stessi secondo le indicazioni dei produttori e generalmente di dimensioni importanti. Gli elementi con incastro maschio/femmina vengono uniti fra di loro con un sottile strato di colla vinilica in classe D3, dal lato dell’incastro della femmina. Il parquet flottante deve essere posizionato su uno strato di isolamento acustico detto “materassino” costituito da vari materiali quali per esempio: espansi ad alta densità, sughero pressato, pannelli in fibra di legno, geotessuti, caucciù e altro. Tale operazione ha una doppia funzione: uniformare il contatto tra il parquet e il piano di posa e limitare la propagazione del rumore negli ambienti sottostanti e all’interno del locale. Laddove all’interno del piano di posa è presente un impianto di riscaldamento e raffrescamento lo strato isolante deve presentare bassa resistenza termica per consentire il corretto irraggiamento del calore. Il parquet flottante deve anche essere posto in opera su una barriera/freno al vapore con un valore SD >40mt come prescritto nella norma UNI 11470:2015. Il valore SD è la capacità degli SMT – Schermi Membrane Traspiranti – (per esempio un foglio di politilene con spessore minimo di 0,2 mm) di lasciarsi attraversare da vapore acqueo in modo controllato. Questa traspirabilità viene espressa tramite valore SD che indica lo strato d’aria equivalente espresso in metri che oppone la stessa resistenza al passaggio del vapore acqueo. La posa flottante caratterizza il parquet con una leggera elasticità che attutisce la rigidità al camminamento. Posa mediante incollaggio Questa tipologia di posa raggruppa sia i parquet prefiniti (stratificati) sia i parquet da levigare (in legno massiccio). Sul piano di posa viene applicato un adesivo mediante spatola a denti triangolari con dimensioni che possono variare in base alle indicazioni del produttore. Mediante la spatola, l’adesivo viene lavorato più volte con ampi movimenti a semi-cerchio sul piano di posa in modo da promuovere il contatto tra l’adesivo e il supporto per ottenere le cosiddette “righe” di adesivo. È importante seguire la scheda […]

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AIPPL REDIGE IL PROTOCCOLO ANTI COVID-19 PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI

23 Aprile 2020

In tempi di Coronavirus, per tutelare la salute e la sicurezza, oltre che la salubrità dell’ambiente in cui opera ogni singolo attore della filiera del parquet e dei pavimenti in legno, AIPPL ha elaborato un importante documento. Salute, sicurezza e salubrità sono, infatti, da sempre, una priorità per l’Associazione. Nuove abitudini e nuove misure Con il diffondersi della pandemia, i temi cari ad AIPPL sono diventati necessità. COVID-19 ci ha imposto, infatti, nuove abitudini e nuove misure che assicurino il contrasto della diffusione del virus e scongiurino nuove risalite della curva del contagio. In particolare, con l’avvicinarsi della tanto attesa fase 2 della pandemia, quella cioè di graduale ritorno alle attività (soprattutto lavorative), l’Associazione ha lavorato per non farsi trovare impreparata alla ripartenza. Il protocollo di regolamentazione Il documento elaborato da AIPPL prende il nome di PROTOCOLLO DI REGOLAMENTAZIONE DELLE MISURE PER IL CONTRASTO E IL CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS COVID-19 NEGLI AMBIENTI DI LAVORO PER IL SETTORE DELLA FORNITURA E POSA IN OPERA DELLE PAVIMENTAZIONI DI LEGNO Si tratta di un insieme di linee guida che l’Associazione ha redatto con il supporto di SAFETYPLAN81srls (società che fornisce servizio di consulenza ad AIPPL nell’ambito della sicurezza sul lavoro) e di altre aziende operanti nel settore sanificazione. Il protocollo è liberamente consultabile per i soci. AIPPL invita, pertanto, quanti vogliano riceverlo, ad associarsi. Far parte dell’Associazione significa anche affrontare e superare, insieme, le grandi sfide. Proprio nei momenti più delicati e complessi, il gioco di squadra è fondamentale per agire con consapevolezza, senza improvvisazioni.  

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POSA INCOLLATA. QUALI ADESIVI?

17 Aprile 2020

POSA INCOLLATA. QUALI ADESIVI? Le pavimentazioni in legno fanno parte delle nostre abitazioni da centinaia di anni. Solo in Italia ne abbiamo tanti esempi: palazzi, residenze reali e caffè storici, in città colme di storia. In passato i sistemi di posa erano sicuramente diversi da quelli di oggi. Alcuni di questi sistemi sono tuttora usati, mentre altri si sono evoluti: agli inizi gli adesivi non esistevano e si utilizzavano sistemi di posa a secco oppure si fissavano gli elementi utilizzando strati di catrame ancora caldo. Con l’arrivo degli adesivi chimici, i parchettisti hanno visto semplificarsi le loro operazioni: lavori più veloci e più duraturi nel tempo, possibilità di posa su svariati sottofondi con incollaggio di elementi anche di grandi dimensioni. Le caratteristiche di un adesivo ottimale Garanzia di buona adesione e coesione. Ecco perché è fondamentale capire quale adesivo è idoneo per ciascuna tipologia di intervento. Buona resa del prodotto. Ciò riduce gli sforzi applicativi e lo spreco economico. Emissioni di VOC sotto controllo. Un tema fondamentale per la tutela ambientale e la salute degli operatori e dei clienti finali. Adesione e coesione In merito alla garanzia di buona adesione e coesione occorre precisare che si tratta di due fattori connessi, che dipendono: dalla composizione chimica dell’adesivo, dalla condizione del sottofondo di posa e dalla messa in opera. Adesione e coesione sono due diverse forze di legame. Tali legami possono crearsi tra le molecole di un composto (coesione) oppure tra le molecole di un composto adesivo e quelle di un altro materiale (come quelle di un sottofondo) e in questo caso parliamo di adesione. Adesione e coesione dipendono anche da altri fattori quali, per esempio, una corretta preparazione del sottofondo e una giusta posa in opera. Occorre pertanto valutare sempre temperatura e umidità ambientali in cui si opera. Se non correttamente rilevate e interpretate possono compromettere la bagnabilità e/o la viscosità dell’adesivo. Adesivo e forze di legame Il compito principale dell’adesivo è quello di trasformarsi da liquido a solido per creare le forze di legame. Questa trasformazione dipende dalla composizione chimica dell’adesivo stesso, ovvero dal rapporto di miscelazione tra resine, solventi/acqua, cariche, additivi ed eventuali induritori. I prodotti in commercio In commercio troviamo numerosi prodotti con diverse composizioni e per diversi utilizzi. Possiamo però suddividerli in 3 grandi categorie: 1. Adesivi non reattivi monocomponenti (la classica vinilica ne è un esempio). Questi adesivi sono formati da una parte solida (la resina) che viene sciolta nel veicolo (solvente) che può essere a base acqua oppure solvente. L’adesivo indurisce lasciando evaporare il solvente nell’aria. Se è a base solvente, quindi, attenzione alle emissioni. Mentre se è a base acqua possono verificarsi imbarcamenti del pavimento in legno. Gli adesivi non reattivi monocomponenti hanno caratteristiche di flessibilità, ma sono sensibili ai liquidi, come i solventi, o all’acqua e il calore può disgregare il prodotto indurito. 2. Adesivi reattivi bicomponenti (la classica epossi poliuretanica e la poliuretanica bicomponente ne sono un esempio). In commercio vengono proposti nella doppia confezione abbinata: la confezione grande contiene la resina liquida, mentre la piccola l’induritore. Per utilizzarli al meglio è necessario prestare attenzione alla miscelazione. La reazione, infatti, deve avvenire alla […]

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FEP: I MERCATI DEL PARQUET DEL SUD EUROPA FANNO I CONTI CON LA CRISI DA COVID-19

8 Aprile 2020

FEP: I MERCATI DEL PARQUET DEL SUD EUROPA FANNO I CONTI CON LA CRISI DA COVID-19 Il Consiglio di Amministrazione della Federazione Europea del Parquet (FEP) si è riunito virtualmente il 2 aprile scorso e ha discusso, tra l’altro, della situazione del parquet e dei primi impatti della crisi da COVID-19 sui mercati europei. Il trend stabile di gennaio e febbraio 2020 ha subito una battuta d’arresto a marzo Dopo un inizio generalmente positivo dei mercati europei del parquet nei mesi di gennaio e febbraio 2020, con andamenti stabili o leggermente in crescita, il mese di marzo ha provocato una battuta d’arresto su tutto il territorio europeo. Un cambio di rotta dovuto al diffondersi del Coronavirus. Consumi stabili in Scandinavia, Paesi Baltici e Germania Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, i dati provvisori dei primi tre mesi del 2020 indicano un consumo stabile di parquet in Scandinavia (tranne in Svezia, per ragioni strutturali), nei Paesi Baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) e anche in Germania dove, per il momento, l’attività legata al parquet sta proseguendo. La situazione nel sud Europa Tutt’altra situazione nel sud Europa che sta facendo i conti con misure restrittive più severe e dove si sta già registrando un calo significativo del consumo di parquet. Sebbene, al momento, sia impossibile prevedere quando ripartiranno le attività e in che modo si evolveranno i consumi, è ovvio che questa crisi avrà ripercussioni a lungo termine e significative sull’economia e sull’industria europea. Il focus dettagliato Paese per Paese Austria Le vendite di parquet sono diminuite significativamente del 10% durante il primo trimestre 2020 rispetto ai primi tre mesi del 2019. L’attività è stata buona a gennaio e febbraio, ma il mercato è crollato a marzo. Alcune aziende hanno interrotto le attività, i negozi sono chiusi o funzionano solo online. Paesi Baltici I mercati di parquet dei Paesi Baltici sono rimasti invariati durante il primo trimestre 2020. Al momento le attività proseguono. Danimarca Il mercato danese del parquet si è mostrato statico nel primo trimestre 2020. Il mercato del progetto sta ancora dando segni positivi mentre i negozi al dettaglio, causa crisi, hanno iniziato a chiudere. Tuttavia, le persone stanno proseguendo le loro attività lavorative da casa per far fronte all’emergenza e rinnovarsi. Finlandia Se finora il mercato finlandese non sembra essere colpito dalla crisi, la costruzione di nuovi edifici è in calo. Nel complesso, le vendite di parquet si sono mostrate stabili sul mercato finlandese durante il primo trimestre 2020. Francia Rispetto ai primi tre mesi del 2019, il consumo di parquet è diminuito del 15-17% durante il primo trimestre 2020. Gennaio e febbraio sono stati normali mesi di attività, ma il mercato francese del parquet è crollato a marzo. Tutti i negozi sono chiusi. Tutte le fabbriche hanno interrotto le loro attività. Germania Le vendite di parquet si sono rivelate stabili (dallo 0% all’1%) in Germania durante il primo trimestre 2020. Il mercato tedesco è rimasto invariato fino all’inizio di marzo, con un trend positivo rispetto al 2019. I negozi al dettaglio attualmente sono chiusi ma quelli di bricolage sono aperti quasi ovunque. Aziende e installatori sono al lavoro. […]

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COME SI PULISCE IL PARQUET?

6 Aprile 2020

COME SI PULISCE IL PARQUET? «Come si pulisce il parquet?» È una domanda molto ricorrente fra le persone che si avvicinano al mondo del pavimento in legno o fra chi lo possiede già ma pensa di sbagliare. Facciamo pertanto un po’ di chiarezza sull’argomento. DIPENDE DALLA FINITURA Per una corretta pulizia occorre anzitutto capire che tipo di finitura ha il proprio parquet: Verniciato Oliato Cerato Ognuno di questi trattamenti richiede delle specifiche di manutenzione e opportuni detergenti per la pulizia ordinaria. PARQUET VERNICIATO Dopo un’accurata aspirazione con aspirapolvere, dotata di “spazzola parquet” a setole morbide, è possibile lavare il pavimento con un panno in microfibra di color marrone (più specifico per parquet). Il panno va immerso in una soluzione specifica ottenuta miscelando, in un secchio, acqua e detergente neutro igienizzante non schiumogeno, specifico per parquet verniciati. Far scorrere il panno verso il lato lungo delle “doghe” Particolarmente utile durante il lavaggio – soprattutto se il pavimento è “spazzolato” – è far scorrere il panno verso il lato lungo delle “doghe”, per facilitare lo scorrimento ed evitare la formazione di aloni o striature. Usare detergente neutro Come detto, il miglior detergente per parquet verniciati è neutro, specifico per questo tipo di pavimenti e senza cere. Il consiglio è diffidare di detergenti “generalisti” per parquet che riportano diciture del tipo: «detergente idoneo a tutti i tipi di parquet, verniciati, oliati e cerati, arricchito con cere naturali per lucidare e rendere brillante il tuo parquet». PARQUET OLIATO/CERATO A differenza dei pavimenti verniciati, protetti da uno strato di vernice superficiale, quelli con trattamento a olio o a cera sono resi idrorepellenti da olii naturali o cere dure, stese sulla pavimentazione. Proprio per questa differenza sostanziale la manutenzione ordinaria è diversa sotto alcuni aspetti. Aspirare e detergere Prima del lavaggio è sempre consigliato aspirare con aspirapolvere dotata di “spazzola parquet” a setole morbide. Successivamente è possibile eseguire il lavaggio con un detergente neutro specifico per pavimenti a olio/cera. La particolarità di questi prodotti pulenti è rappresentata dalla loro composizione, arricchita di olii naturali che hanno lo scopo – durante la normale detersione – di nutrire il pavimento in legno, garantendo una lunga durata dell’idrorepellenza anche a contatto con agenti chimici domestici (es. olio, latte, sugo, aranciata). Pulitore intensivo ogni 30/60 giorni È buona norma – ogni 30/60 giorni – effettuare un lavaggio con un pulitore intensivo, al fine di migliorare la detersione del pavimento a olio/cera. Gli step per la pulizia devo susseguirsi secondo le modalità descritte nel paragrafo precedente. Dopo la pulizia intensiva è consigliabile un lavaggio con detergente neutro per ridonare alla pavimentazione il regolare strato di idrorepellenza. Manutenzione profonda ogni anno Una volta l’anno è opportuno valutare una manutenzione più profonda che preveda la stesura di un sottilissimo strato di olio per mantenere sempre vigoroso l’aspetto del pavimento, conservando lo stato originario. OCCHIO AI PRODOTTI Un suggerimento valido per tutti i tipi di pavimento: mai usare prodotti con caratteristiche schiumogene, abrasive, corrosive, acide, sia di natura chimica che naturale. Buon parquet a tutti!

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