FACCIAMO CHIAREZZA SULLE TIPOLOGIE DI POSA

23 Aprile 2020

FACCIAMO CHIAREZZA SULLE TIPOLOGIE DI POSA Quando il parchettista affianca e guida il cliente nella scelta di un pavimento in legno, spesso deve rispondere al quesito: «Qual è la migliore tipologia di posa per questo lavoro?». Un dato è certo. Prima di individuare le dimensioni degli elementi in legno che costituiranno la pavimentazione e la successiva scelta della geometria di posa bisogna capire la tipologia di posa. Posa flottante, incollata, chiodata/avvitata Le principali tipologie di posa sono: Posa flottante (o galleggiante) Posa mediante incollaggio Posa mediante chiodatura/avvitatura Partiamo dal piano di posa Prima di approfondire le varie tipologie di posa è importante verificare i requisiti che assolutamente deve avere il piano di posa per poter procedere con la messa in opera rispetto alla tipologia scelta. Per piano di posa si intende la superficie sulla quale, con diverse metodologie, vengono applicati gli elementi in legno che costituiscono la pavimentazione finita come per esempio: un massetto cementizio o in anidrite, un precedente pavimento in ceramica, in marmo o in parquet, ecc. Posa flottante Il parquet è un’unica superficie di legno semplicemente appoggiata al piano di posa e viene realizzata con elementi muniti di incastro maschio/femmina o a mezzo di qualsiasi meccanismo che ne assicuri l’accostamento degli elementi stessi secondo le indicazioni dei produttori e generalmente di dimensioni importanti. Gli elementi con incastro maschio/femmina vengono uniti fra di loro con un sottile strato di colla vinilica in classe D3, dal lato dell’incastro della femmina. Il parquet flottante deve essere posizionato su uno strato di isolamento acustico detto “materassino” costituito da vari materiali quali per esempio: espansi ad alta densità, sughero pressato, pannelli in fibra di legno, geotessuti, caucciù e altro. Tale operazione ha una doppia funzione: uniformare il contatto tra il parquet e il piano di posa e limitare la propagazione del rumore negli ambienti sottostanti e all’interno del locale. Laddove all’interno del piano di posa è presente un impianto di riscaldamento e raffrescamento lo strato isolante deve presentare bassa resistenza termica per consentire il corretto irraggiamento del calore. Il parquet flottante deve anche essere posto in opera su una barriera/freno al vapore con un valore SD >40mt come prescritto nella norma UNI 11470:2015. Il valore SD è la capacità degli SMT – Schermi Membrane Traspiranti – (per esempio un foglio di politilene con spessore minimo di 0,2 mm) di lasciarsi attraversare da vapore acqueo in modo controllato. Questa traspirabilità viene espressa tramite valore SD che indica lo strato d’aria equivalente espresso in metri che oppone la stessa resistenza al passaggio del vapore acqueo. La posa flottante caratterizza il parquet con una leggera elasticità che attutisce la rigidità al camminamento. Posa mediante incollaggio Questa tipologia di posa raggruppa sia i parquet prefiniti (stratificati) sia i parquet da levigare (in legno massiccio). Sul piano di posa viene applicato un adesivo mediante spatola a denti triangolari con dimensioni che possono variare in base alle indicazioni del produttore. Mediante la spatola, l’adesivo viene lavorato più volte con ampi movimenti a semi-cerchio sul piano di posa in modo da promuovere il contatto tra l’adesivo e il supporto per ottenere le cosiddette “righe” di adesivo. È importante seguire la scheda […]

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