FACCIAMO CHIAREZZA SULLE TIPOLOGIE DI POSA
Quando il parchettista affianca e guida il cliente nella scelta di un pavimento in legno, spesso deve rispondere al quesito: «Qual è la migliore tipologia di posa per questo lavoro?».
Un dato è certo. Prima di individuare le dimensioni degli elementi in legno che costituiranno la pavimentazione e la successiva scelta della geometria di posa bisogna capire la tipologia di posa.
Posa flottante, incollata, chiodata/avvitata
Le principali tipologie di posa sono:
- Posa flottante (o galleggiante)
- Posa mediante incollaggio
- Posa mediante chiodatura/avvitatura
Partiamo dal piano di posa
Prima di approfondire le varie tipologie di posa è importante verificare i requisiti che assolutamente deve avere il piano di posa per poter procedere con la messa in opera rispetto alla tipologia scelta.
Per piano di posa si intende la superficie sulla quale, con diverse metodologie, vengono applicati gli elementi in legno che costituiscono la pavimentazione finita come per esempio: un massetto cementizio o in anidrite, un precedente pavimento in ceramica, in marmo o in parquet, ecc.
Posa flottante
Il parquet è un’unica superficie di legno semplicemente appoggiata al piano di posa e viene realizzata con elementi muniti di incastro maschio/femmina o a mezzo di qualsiasi meccanismo che ne assicuri l’accostamento degli elementi stessi secondo le indicazioni dei produttori e generalmente di dimensioni importanti.
Gli elementi con incastro maschio/femmina vengono uniti fra di loro con un sottile strato di colla vinilica in classe D3, dal lato dell’incastro della femmina.
Il parquet flottante deve essere posizionato su uno strato di isolamento acustico detto “materassino” costituito da vari materiali quali per esempio: espansi ad alta densità, sughero pressato, pannelli in fibra di legno, geotessuti, caucciù e altro. Tale operazione ha una doppia funzione: uniformare il contatto tra il parquet e il piano di posa e limitare la propagazione del rumore negli ambienti sottostanti e all’interno del locale.
Laddove all’interno del piano di posa è presente un impianto di riscaldamento e raffrescamento lo strato isolante deve presentare bassa resistenza termica per consentire il corretto irraggiamento del calore.
Il parquet flottante deve anche essere posto in opera su una barriera/freno al vapore con un valore SD >40mt come prescritto nella norma UNI 11470:2015. Il valore SD è la capacità degli SMT – Schermi Membrane Traspiranti – (per esempio un foglio di politilene con spessore minimo di 0,2 mm) di lasciarsi attraversare da vapore acqueo in modo controllato. Questa traspirabilità viene espressa tramite valore SD che indica lo strato d’aria equivalente espresso in metri che oppone la stessa resistenza al passaggio del vapore acqueo.
La posa flottante caratterizza il parquet con una leggera elasticità che attutisce la rigidità al camminamento.
Posa mediante incollaggio
Questa tipologia di posa raggruppa sia i parquet prefiniti (stratificati) sia i parquet da levigare (in legno massiccio).
Sul piano di posa viene applicato un adesivo mediante spatola a denti triangolari con dimensioni che possono variare in base alle indicazioni del produttore. Mediante la spatola, l’adesivo viene lavorato più volte con ampi movimenti a semi-cerchio sul piano di posa in modo da promuovere il contatto tra l’adesivo e il supporto per ottenere le cosiddette “righe” di adesivo. È importante seguire la scheda prodotto del fabbricante per rispettare sia la scelta delle dimensioni della spatola sia le rese minime da applicare. L’altezza delle righe di adesivo deve garantire un completo contatto degli elementi lignei con lo strato di adesivo tenendo presente che un eccesso o una carenza possono essere causa di difetto.
Si inizia la posa realizzando una prima fila (detta “partenza”) eseguita nel punto previsto dalla geometria di posa prescelta e si prosegue con le successive file procedendo fino alle pareti perimetrali lungo le quali occorre lasciare un giunto di 8-10 mm, in funzione della dimensione della pavimentazione e secondo le indicazioni fornite dal produttore. Il giunto dovrà essere successivamente coperto dal battiscopa di adeguato spessore. Lo scopo di tale giunto, presente lungo tutto il perimetro della pavimentazione, è di permettere i naturali movimenti che può avere la pavimentazione stessa nel corso del tempo, dovuti alle variazioni delle condizioni igrometriche degli elementi.
Quando si posa il parquet prefinito è necessario porre particolare attenzione a non sporcare di colla la faccia a vista degli elementi. Qualora ciò accadesse si deve immediatamente provvedere alla rimozione del collante utilizzando prodotti compatibili con la finitura degli elementi e con la tipologia del collante stesso. La pulizia degli elementi del parquet da levigare non è necessaria in quanto questi andranno poi levigati e successivamente finiti in opera. Su un pavimento da levigare è molto importante non incollare i fianchi degli elementi per permettere il naturale movimento della pavimentazione in sede di equilibrio igrometrico, mentre è possibile incollare le teste prestando attenzione alla scelta dell’adesivo da impiegare, sempre consultando la scheda tecnica fornita dal produttore per un riscontro su eventuali contro-indicazioni.
Posa mediante chiodatura/avvitatura
Per la posa mediante chiodatura/avvitatura, di norma vengono impiegati elementi massicci (comunemente detti listoni) con incastro perimetrale aventi spessore di 15, 16 o 22 mm, o elementi multistrato.
Il fissaggio avviene con chiodi o viti da posizionare obliquamente a 45° in corrispondenza della parte superiore del maschio fino a penetrare il supporto per almeno 20 mm. Il supporto per questa tipologia di posa deve essere quindi idoneo per consentire questa operazione. I principali tipi di supporto sono:
- Magatelli annegati nel massetto
- Tavolato di legno
- Pannelli di legno o derivati del legno
- Travetti appoggiati
Per quanto concerne chiodi e viti occorre che:
- Siano di ferro o acciaio al fine di evitare rotture
- Il diametro dello stelo deve essere compreso tra 1,3 e 1,4 mm
- La lunghezza dello stelo deve essere compresa tra 35 e 40 mm
E in caso di utilizzo di chiodatrice ad aria compressa o meccanica
- Siano conformi all’attrezzatura prevista.
La posa inchiodata/avvitata può essere caratterizzata da leggeri scricchiolii o movimenti tipici di questo tipo di fissaggio.